01 Apr Canone – Come venerare i Maestri
Dalla raccolta più antica del canone pali il Sutta Nipata ci vengono delle indicazioni importanti per stabilire un buon rapporto tra discepolo e Maestro e nello stesso tempo, come anche dice il Dalai lama in un articolo di questo numero, mette in guardia dal seguire falsi Maestri in balia della corrente dei desideri che non fanno che aumentare la confusione. Grande attenzione nella scelta, che deve essere compiuta nei modi e nei tempi giusti e massimo rispetto per il Maestro sono le linee guida essenziali per chi vuole seguire la via del Dharma. I testi proposti sono tratti dal sito internet www.canonepali.net che ringraziamo in cui è possibile trovare gran parte dei discorsi canonici tradotti in italiano.
Una Barca {Sutta Nipata 2.8 vv. 316-323}
Poiché bisogna venerare
— come i deva, Indra —
colui dal quale
si apprende il Dhamma,
egli, di vasta conoscenza, venerato,
in te fiducioso,
ti rivelerà il Dhamma.
Tu, illuminato, attento,
aiutando un maestro così saggio,
praticando il Dhamma,
in linea con il Dhamma,
meditando,
conformandoti ad esso,
diventerai istruito,
mentalmente puro, saggio.
Ma se frequenti un mediocre maestro
di poca intelligenza,
che non ha raggiunto la meta,
andrai verso la morte
senza aver compreso il Dhamma durante questa esistenza,
con i tuoi dubbi irrisolti.
Come un uomo caduto in un fiume —
tumultuoso, in piena, dalla rapida corrente —
e in balia di questa corrente:
come potrebbe aiutare gli altri ad attraversarla?
Allo stesso modo:
colui che non ha
compreso chiaramente il Dhamma,
ascoltato con attenzione gli insegnamenti,
superato i suoi dubbi:
come potrebbe
farlo comprendere agli altri?
Ma un barcaiolo
— attento, abile, conoscitore delle tecniche —,
con una solida barca, con remi e timone,
è in grado di far attraversare la corrente ad altri,
allo stesso modo
colui che possiede la conoscenza, istruito,
evoluto, equilibrato
è in grado di far comprendere ad altri il Dhamma —
se sono pronti ad ascoltarlo,
e a comprenderlo.
Così: aiutate il maestro saggio,
istruito, intelligente
Così praticando
si conosce la meta,
dopo aver fatto profonda esperienza nel Dhamma,
e si raggiunge la beatitudine.
Qual virtù? {Sutta Nipata 2.9 vv. 324-330}
Tradotto in italiano da Enzo Alfano
“Quale virtù,
quale comportamento,
quali azioni deve promuovere,
una persona per essere rettamente stabile
e per raggiungere la suprema meta”?
“Bisogna essere rispettosi
verso i maestri più anziani [ Secondo il Commento, coloro che hanno più saggezza, più abili nella concentrazione e altri aspetti del sentiero della vita santa]
e non provare invidia;
bisogna conoscere il momento giusto
per incontrare i maestri [ Il Commento afferma che il momento giusto per incontrare un maestro quando si ha desiderio, avversione e ignoranza e non si riesce ad abbandonarli];
si deve capire qual è l’occasione giusta ,
quando un discorso sul Dhamma è in corso
bisogna ascoltare attentamente
le parole dette;
bisogna andare al momento giusto,
umilmente, senza ostinazione,
alla presenza dei maestri;
bisogna ricordare e praticare
il Dhamma, il suo significato,
l’autocontrollo e la vita santa.
Provando gioia nel Dhamma,
gustando il Dhamma,
ben saldo nel Dhamma,
con una comprensione
su come penetrare il Dhamma,
non parlare in modo nocivo
e offensivo del Dhamma
bisogna farsi guidare
dalle vere e rette parole.
Lasciare da parte
la derisione, le chiacchiere,
il lamento, l’odio,
l’inganno, l’ipocrisia,
la cupidigia, l’orgoglio,
l’irruenza, la brutalità,
il peccato, l’infatuazione,
privi di invidia,
saldi interiormente.
Di ciò che si ascolta bisogna capirne l’essenza;
la concentrazione è l’essenza
degli insegnamenti.
Quando si è distratti e sconsiderati
la saggezza e l’apprendimento
non crescono.
Coloro che sono lieti
negli insegnamenti proclamati dai nobili,
sono senza pari
nella parola, nell’azione e nella mente.
Essi, ben saldi nella calma
nell’umiltà e nella concentrazione,
hanno ottenuto
l’essenza dell’insegnamento
e della saggezza.”
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