Proponiamo gli ultimi appunti scritti da Vincenzo Piga per commentare il libro di Mary Tbengavila Ambedkar e il neobuddhismo (ed. Mediterranee, Roma, 1998, L.28.000), tratto da una tesi di laurea, che aveva partecipato alcuni anni fa al concorso per tesi sul buddhismo indetto annualmente dalla Fondazione Maitreya. Bhrimrao Ramji Ambedkar è stata una figura di primo piano nella lotta · per l'indipendenza dell'India e in seguito per l'emancipazione degli intoccabili. I temi di riscatto sociale e di impegno politico da lui testimoniati sono sempre stati a cuore a Vincenzo e siamo lieti di offrirvi queste sue riflessioni sul libro recentemente pubblicato.
Bhimrao Ramji Ambedkar (डॉ.भीमराव रामजी आंबेडकर, conosciuto anche come Babasaheb) (Mhow Cantonment, 14 aprile 1891 – Delhi, 6 dicembre 1956)
Gli eventi vissuti da Bhimrao Ramji Ambedkar, indiano ‘intoccabile’, 1891- 1956, come Mary Thengavila ci documenta con molta diligenza, hanno trovato proprio nel buddhismo la motivazione, l’impulso necessario per fargli raggiungere i risultati che si proponeva. Questo non vuol dire che il cosiddetto “neobuddhismo” abbia avuto una funzione meramente strumentale al servizio della lotta politica per l’emancipazione dei fuori casta.
le voci di coloro che hanno conosciuto direttamente vincenzo in questi ultimi anni ci offrono un ritratto che delinea da più prospettive la sua figura di uomo, di praticante e il suo ruolo nel buddhismo italiano.