19 Apr Creare la pace
Come possiamo creare la pace in un mondo in cui sempre più forti sono le voci di guerra, di lotta, di paure e povertà, di egoismi piccoli e grandi che ci chiudono nel nostro benessere e ci fanno spesso girare lo sguardo da un’altra parte e restare sordi e ciechi di fronte alle sofferenze altrui? Che fare? Quale piccola luce possiamo accendere per disperdere un buio che avanza?
Condividiamo una preghiera di speranza e di stimolo che un grande monaco buddhista, Maha Gosananda, ha rivolto al suo paese: la Cambogia, dilaniata da anni di terribili guerre civili, e a tutti gli uomini e le donne per spingerci a una trasformazione profonda, che partendo dalla volontà dei singoli tocchi tutta la società umana.
Per iniziare un cammino c’è la necessità di fare il primo passo, non possiamo demandarlo agli altri. Su chi possiamo contare? Solo sulla nostra scelta e quindi sul nostro passo in pace.
Dice Maha Gosananda:
“C’è ben poco che possiamo fare per la pace nel mondo se non c’è pace nella nostra mente.
Quando iniziamo a creare la pace, iniziamo quindi con il silenzio: la meditazione e la preghiera.
Creare la pace richiede compassione. Richiede la capacità di ascoltare.
Per ascoltare abbiamo bisogno di rinunciare a noi stessi, e alle nostre parole.
Ascoltiamo fino a quando siamo in grado di sentire la nostra vera natura che ci parla di pace.
Via via che impariamo ad ascoltare noi stessi, impariamo anche ad ascoltare gli altri, così nasceranno nuove idee. C’è apertura, c’è armonia.
Quando ascoltiamo attentamente, sentiamo crescere la pace e la fiducia.
Via via che impariamo ad avere fiducia negli altri, scopriamo nuove possibilità per risolvere i conflitti.
Creare la pace richiede consapevolezza.
Non c’è pace nella gelosia, nell’ipocrisia, o nelle critiche inutili.
Dobbiamo decidere che fare la pace è più importante che fare la guerra.
Creare la pace richiede di superare i nostri piccoli egoismi.
Per creare la pace è essenziale lavorare insieme, cooperare.
Un vero creatore di pace si impegnerà solo per la pace e non per la fama, la gloria o anche l’onore.
Impegnarci per avere fama, gloria o onore non farà altro che vanificare i nostri sforzi.
Creare la pace richiede saggezza.
Quello della pace è un cammino che si sceglie consciamente. Non è un vagare senza meta, ma un viaggio che si compie passo dopo passo.
Creare la pace significa trovare l’equilibrio perfetto tra saggezza e compassione, tra i bisogni umanitari e le realtà politiche.
Significa compassione senza concessioni e pace senza compromessi.
L’amore universale è l’unica via che conduce alla pace.”
Mahāghosānanda (1913 – 2007) è un monaco cambogiano che ha praticato per molti anni in Thailandia sotto la guida di Ajahn Lee Dhammadaro. Ha condotto numerose marce per la pace in Cambogia e nel resto del mondo, testimoniando un fervido impegno in favore di una trasformazione profonda dei singoli e delle società. Nel 1994 è stato candidato al Premio Nobel per la pace.
Da Passo dopo passo, Rete di Indra, 1997, viale Gorizia 25/c Roma,
pubblicato su Dharma n. 7