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Canone – Proteggi te stesso

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Quando agiamo  per il bene con il corpo, la parola e la mente  i  frutti delle nostre azioni ci proteggono .

Molte volte il re Pasenadi, uno dei primi seguaci del Buddha, si trovò a parlare con il Beato ponendogli come re e come uomo questioni nate dalla vita di ogni giorno: dai problemi di guerra, alla nascita della figlia, a come utilizzare le ricchezze. In questo dialogo egli riflette su come ognuno di noi si debba comportare per essere  ‘ amico di se stesso’  senza crearsi  delle illusioni.  Il Buddha conviene con lui che coloro che hanno un comportamento negativo si comportano come nemici di se stessi  e al contrario chi perseguire un retto comportamento  agisce nei propri confronti così come agirebbero nei confronti di una persona cara.  Perseguire un comportamento volto al bene aiuta a proteggersi dall’interno : nessuno può attaccare chi è saldo e sereno. I due sutra che seguono Piya Sutta e Atta-rakkhita Sutta sono tratti dal Samyutta Nikaya 3.4 e 3.5

A Savatthi, seduto ad un lato, disse Pasenadi Re del Kosala al Beato:

“Proprio ora, signore, mentre meditavo da solo, questo pensiero sorse nella mia consapevolezza: ‘Chi è caro a se stesso e chi non è caro? ‘ Poi pensavo: ‘Coloro che impegnano il corpo in una cattiva condotta fisica, verbale e mentale, non sono cari a loro stessi. Anche se possono dire, “Siamo cari a noi “, ma non sono cari a loro stessi. Perché ? Agiscono verso se stessi come un nemico agirebbe verso un nemico; così non sono cari a loro stessi. Ma coloro che hanno una buona condotta fisica, una buona condotta verbale e mentale, sono cari a loro stessi. Anche se possono dire, “Noi non siamo cari a noi stessi”, ma sono cari a loro stessi. Perché ? Agiscono verso loro stessi come una persona cara agirebbe verso una persona cara; così loro sono cari a loro stessi.’ ”

“E’ così, grande re! Coloro che impegnano il corpo in una cattiva condotta fisica, verbale e mentale, non sono cari a loro stessi. Anche se possono dire, “Siamo cari a noi “, ma non sono cari a loro stessi. Perché ? Agiscono verso se stessi come un nemico agirebbe verso un nemico; così non sono cari a loro stessi. Ma coloro che hanno una buona condotta fisica, una buona condotta verbale e mentale, sono cari a loro stessi. Anche se possono dire, “Noi non siamo cari a noi stessi”, ma sono cari a loro stessi. Perché ? Agiscono verso loro stessi come una persona cara agirebbe verso una persona cara; così loro sono cari a loro stessi.’ ”

Così disse il Beato . Poi aggiunse:

 

Quando giunto alla Fine

abbandoni lo stato umano,

cosa è veramente tuo?

Cosa ti porti dietro quando te ne vai?

Cosa ti segue

come un’ombra

che non ti lascia ma?

Il bene ed il male

come mortale

tu compi in questa vita:

ciò che è veramente tuo,

cosa ti porti dietro quando te ne vai;

cosa ti segue

come un’ombra

che non ti lascia mai.

Quindi fa ciò che è meritevole,

come accumulazione

per la vita futura.

Atti meritori sono l’appoggio per gli esseri

quando sorgono

nell’altro mondo.

A Savatthi, seduto ad un lato, disse Pasenadi Re del Kosala al Beato: “Proprio ora, signore, mentre meditavo da solo, questo pensiero sorse nella mia consapevolezza: ‘Chi protegge e chi si lascia indifeso? ‘ Poi pensai: ‘Coloro che impegnano il corpo in cattiva condotta, cattiva condotta verbale e mentale si lasciano indifesi. Anche se ci fosse un esercito completo a proteggerli, sono sempre indifesi. Perché ? Perché quella è una protezione esterna, non interna. Perciò loro si lasciano indifesi. Ma quelli che hanno una buona condotta fisica, una buona condotta verbale e mentale si proteggono. Anche se non ci fosse un esercito a proteggerli, sono sempre protetti. Perché? Perché quella è una protezione interna, non esterna. Perciò sono protetti.’ ”

“E’ così, grande re! Coloro che impegnano il corpo in cattiva condotta, cattiva condotta verbale e mentale si lasciano indifesi. Anche se ci fosse un esercito completo a proteggerli, sono sempre indifesi. Perché ? Perché quella è una protezione esterna, non interna. Perciò loro si lasciano indifesi. Ma quelli che hanno una buona condotta fisica, una buona condotta verbale e mentale si proteggono. Anche se non ci fosse un esercito a proteggerli, sono sempre protetti. Perché? Perché quella è una protezione interna, non esterna. Perciò sono protetti.”

Così disse il Beato. Poi aggiunse:

Limitarsi col corpo è bene,

bene è limitarsi con la parola.

Limitarsi con la cupidigia è bene,

bene è dappertutto limitarsi.

Chi si contiene dappertutto,

coscienzioso,

si dice che sia,

protetto.

 

Trad. in Inglese dalla versione Pâli di  Thanissaro Bhikkhu

Tradotto in italiano da Enzo Alfano www.canonepali.net